Come il progetto di Carlo Rubbia è stato impegnato per generare energia.

Oltre a distruggere le scorie radioattive, la macchina di Rubbia nasce con l'obiettivo di generare energia, con un vantaggio sui generatori nucleari finora costruiti: essere molto più sicuro, allontanando lo spettro di Chernobyl. "Se nel piombo fuso immergo del torio invece delle scorie, i neutroni che lo colpiscono provocano una fissione nucleare, cioè una reazione nella quale ottengo calore utilizzabile per generare energia elettrica. Perché è più sicuro degli altri? Primo: utilizzo come elemento combustibile il torio, che si trova normalmente nella crosta terrestre, ma è tre volte più abbondante dell'uranio e, soprattutto, elimino quasi completamente le scorie radioattive, e in particolare il terribile plutonio. Secondo: a tenere acceso il reattore ci pensa l’iniettore di protoni. Se c’è un problema, lo spengo come giro l’interruttore della luce e la reazione si blocca istantaneamente. Nulla può sfuggire di mano e portare all’incubo della fusione del nocciolo, come accadde a Chernobyl."

  • Fig.7: COME FUNZIONA

    l’"amplificatore di energia", soprannominato "reattore Rubbia", funziona sparando, con un acceleratore di particelle, protoni all’interno di un contenitore con piombo liquido. Dal piombo escono così neutroni che colpiscono barre di torio innescando la fissione nucleare, la reazione a catena. In questo modo si genera calore che viene raccolto e convogliato a sistemi di turbina per generare energia. Per spegnere il reattore basta fermare l’iniettore a protoni. Se al posto del torio si sistemano scorie radioattive (di uranio o plutonio) queste, bombardate da neutroni, sono trasformate in elementi con vita molto breve o addirittura spenti e non emettono più radiazioni.


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