Trinity Test





Il Trinity Test, prima esplosione nucleare prodotta dall'uomo, avviene il 16 luglio 1945 in una località a 95 Km da Alamogordo. Allo storico evento, sono presenti, tra gli altri, Robert Oppenheimer, Isidor I. Rabi, Enrico Fermi, Hans Bethe, il capo della divisione teorica di Los Alamos, il gen. Leslie Groves, due consiglieri speciali del presidente e gli uomini del MAUD guidati dal fisco J. Chadwick.

Al momento del Trinity Test il quadro della guerra è profondamente mutato: in Europa il conflitto è ormai concluso con il crollo del regime nazista e anche sul versante del Pacifico la potenza giapponese è ormai in declino. La minaccia di un successo atomico tedesco è perciò sempre più lontano, ma il Progetto Manhattan non viene interrotto per un possibile intervento contro l'impero giapponese. Intanto gli Stati Uniti hanno un nuovo Presidente, Harry S. Truman, favorevole a proseguire i test atomici in modo da trattare con le potenze vincitrici europee (in particolar modo con l' URSS) da una posizione di forza.

A Los Alamos, scienziati, tecnici e militari, sono tesi e preoccupati. Le previsioni metereologiche non sono molto buone: dal 14 luglio piove su quasi tutta la regione e le previsioni continuano a dare tempo brutto. Ma non è tanto la pioggia a preoccupare gli scienziati, quanto il vento che in seguito all'esplosione potrebbe portare le radiazioni troppo lontano. Rintanato nei rifugi di cemento, il personale è in attesa di un miglioramento per poter procedere nel minor tempo possibile: non si vuole disattendere agli odini del Presidente che nel frattempo è in viaggio per incontrare Stalin e Churchill a Postdam con l'obbiettivo di decidere le sorti del mondo al termine del secondo conflitto mondiale.

Dopo concitate consultazioni si decide di posticipare l'eplosione alle 5:30 del mattino, sperando in un miglioramento metereologico. E così avviene: verso le 4 del mattino il tempo sembra essere migliorato. Groves ordina che si proceda: alle 5:29 ha inizio il conto alla rovescia.

L'intensa luce provocata dall'esplosione impressionò notevolmente gli scienziati presenti all'esperimento, ma non sembrò rispondere alle attese del generale Groves: recatosi dopo qualche ora sul luogo dell'esplosione, non trovò gli effetti catastrofici attesi e necessari per i progetti che si celavano dietro la costruzione della bomba atomica: non solo un tentativo di difesa da un possibile sviluppo atomico tedesco, ma soprattutto un modo per porre rapidamente fine alla guerra, salvare migliaia di soldati americani e dimostrare al mondo intero la potenza degli Stati Uniti.

Di fronte a questi obbiettivi il rischio di radiazioni passò decisamente in secondo piano: informazioni segrete, diffuse solo recentemente, dimostrano come il Trinity Test fu un "disastro radiologico".
Dopo l'esplosione, infatti, si diffuse nell'aria una grande quantità di polvere radioattiva si diffuse a nord-est della zona di esplosione per un'area larga 30 miglia e lunga 90 miglia.
La polvere radioattiva rimase nell'aria per 4 giorni opo il test fino a 200 miglia dal luogo dell'esplosione.


Le cautele prese risultarono decisamente insufficienti: gli abitanti del New Mexico non furono nemmeno avvertiti degli esperimenti in corso e, tanto meno, furono evacuate le zone colpite dalla nuvola radioattiva.


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