LA SCOPERTA DEL GENOMA

A questo punto č facile capire perchč la scoperta di un nuovo gene abbia scatenato l'ennesima battaglia tra le grandi case farmaceutiche statunitensi. A isolare il gene H-3, per lungo tempo oggetto di ricerche, č stata la Johnson & Johnson, che da tempo punta a convertire le scoperte genetiche in medicinali destinati al largo consumo. L'H-3 č un gene che contribuisce a regolare l'apporto di istamina all'organismo e contiene il modello chimico di una proteina contenuta nel cervello, dove l'istamina gioca un ruolo fondamentale nelle funzioni della memoria, dell'attenzione e della reattivitā. Per questo motivo la Johnson & Johnson ha subito indicato nel cosiddetto "recettore dell'istamina" un obiettivo per possibili farmaci che combattano malattie correlate al cervello, come il morbo di Alzheimer, i disturbi dell'attenzione e l'insonnia. Inoltre, l'azienda ha detto di avere giā pronto un prodotto promettente per la sperimentazione umana, in anticipo di anni sullo sviluppo previsto per i farmaci convenzionali. Ma la Johnson & Johnson č solo una delle case farmaceutiche coinvolte nell'utilizzo dei nuovi geni per la produzione di medicinali. La concorrenza comprende altri grossi gruppi come Pfizer (il produttore del Viagra), Bristol-Meyers Squibb e Glaxo Wellcome/Smithkline Beecham, e new entry nel settore delle biotecnologie, come la Inycte Pharmaceuticals e la Human Genome Sciences. I ricercatori di tutte queste aziende sono impegnati nell'identificazione dei singoli geni all'interno del genoma umano (la cui mappa definitiva dovrebbe essere resa nota all'inizio di giugno 2000 dalla Celera Genomics) e nella trasformazione dei dati in nuovi farmaci, che si traducono inevitabilmente in elevati profitti.      Pagina 7

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