Simona Frullini

Il gabbiano e il sole

Spiccava ogni giorno il volo dallo scoglio in riva al mare. Amava volare, il gabbiano, tra le nuvole bianche, soffici come la neve; si librava spensierato nel cielo alto, sempre più alto di tutti gli altri gabbiani. A volte abbandonava il suo gruppo e iniziava a volare da solo, lontano, con l'aria frizzante che lo accarezzava, osservando quanto di affascinante e meraviglioso lo circondasse. Voleva arrivare a toccare anche le nuvole più lontane dal mondo terreno, voleva sfiorare il sole, scorgerne la raggiante luminosità che ogni giorno sprigionava, e si era ripromesso che lo avrebbe fatto, un giorno. Incontrò poi una cicogna, imperiosa nel suo volo. Lui, il gabbiano che altro non desiderava che mostrare il suo volo elegante e sicuro, incurante della nobiltà di un simile uccello, gli si avvicinò e volò al suo fianco, credendo forse che l'avrebbe potuto portare a toccare il sole. La cicogna, infastidita, lo scacciò malamente e proseguì spedita il suo volo; il povero gabbiano capì così che non tutti avevano la sua stessa passione per il volo e la sua stessa curiosità per la vita. Proseguì l'intera sua esistenza a librarsi nell'azzurro del cielo, senza mai stancarsene: volare era tutto per lui e, in fondo, voleva toccare il sole...