Paolo Mattiello

Considerazioni di un poeta in punto di morte

Sei sparita senza lasciare traccia,
lasciando un immenso buco in un uomo che ormai non ha più faccia.

Eravamo felici insieme 
ed io e te avevamo tanta speme.

Eravamo come due navi che solcano il mare
e che avevano tanta voglia di amare.

Credetti erroneamente 
che il nostro porto fosse lontano per sempre,

ma ahimè quel di fatale,
un porto oscuro si presentò a maestrale

e in un solo istante capii che l'unica cosa in cui avevo creduto
era sparita e di lei non avrei più saputo.

Continuai a vivere perché tu me lo chiesi,
vissi per giorni, per parecchi mesi,

Sperando che la morte prendesse anche me,
che ero incapace di vivere senza di te.

Ora anche la mia nave è giunta,
nel posto dove solo colui che ha creato la spunta:

un porto oscuro mi si è presentato di fronte, per punire tutte le mie onte.

La mia nave è spinta violentemente in porto dal mare,
la nave di un uomo che dopo la tua morte non ha  più voluto pregare.

Ora chiedo una sola cosa a lui che tutto perdona,
che la mia nave sia guidata in porto dal faro della mia grande Signora.