Vedevo le sbarre, sapevo che uscire non potevo; una grande, coraggiosa azione m'aveva portato lì in prigione. Ogni sera, prima di dormire sognavo, come sempre, di fuggire e non mi rassegnavo a stare per sempre chiuso a immaginare cosa là fuori avrei potuto fare. Poi una sera ho capito dove veramente sarei finito: il mio corpo, per sempre incatenato per il peccato d'avere urlato cosa pensavo, cosa sentivo sarebbe rimasto in questo inferno, inattivo. Ma la mia anima oltre le catene può volare, e avrebbe urlato a tutti gli uomini di lottare per non lasciarsi mai sopraffare.