La sensazione generale di un "volo" in realtà virtuale è molto simile a un immersione subacquea.

Fatta eccezione per i vetri appannati, si ha infatti più o meno la stessa visibilità che procura una maschera da sub.

Per aumentare la sensazione di "immersione" nel modello, il computer produce le immagini in stereoscopia.

Questa tecnica, più conosciuta come stereovisione, fu usata in alcuni film degli armi sessanta per produrre immagini in rilievo, visibili attraverso occhiali bicolori (normalmente rosso e blu).Oggi, per produrre l'illusione della profondità, si usano tecniche più sofisticate, come la polarizzazione magnetica, gli occhiali a otturatori sincronizzati oppure la doppia immagine binoculare, come nei view master.

Gli elmetti di realtà virtuale sfruttano quest'ultima tecnica. VENUS dispone anche di altri metodi di visualizzazione stereoscopica, come un grande schermo a proiezione polarizzata, che permette a gruppi di lavoro di assistere contemporaneamente a voli in ambienti virtuali, oppure occhiali a otturatori LCD che sono ideali per la visione stereoscopica direttamente sullo schermo del computer, specie se accoppiati alla navigazione con la "spaceball"