Il nocciolo del paradosso del nonno non sta in realtà nella violazione del libero arbitrio, ma in quella di un principio fondamentale che sta alla base sia della scienza sia della logica di tutti i giorni:

quello che si chiama principio di autonomia.

Secondo questo principio, possiamo creare nelle nostre immediate vicinanze qualsiasi configurazione di materia permessa localmente dalle leggi fisiche, senza fare riferimento a ciò che può accadere nel resto dell'universo.

Quando accendiamo un fiammifero, non dobbiamo preoccuparci di non riuscire perché, per esempio, la configurazione dei pianeti potrebbe essere incompatibile con il fatto che il fiammifero venga acceso.

L'autonomia è una proprietà logica che sì suppone sia posseduta dalle leggi della fisica in quanto costituisce il fondamento di tutta la scienza sperimentale:

normalmente diamo per scontato di poter sistemare le nostre apparecchiature in qualsiasi configurazione sia permessa dalle leggi fisiche e non dubitiamo che il resto dell'universo continuerà a badare a se stesso.

In assenza di CTC, sia la fisica classica sia quella quantistica rispettano il principio di autonomia; in loro presenza, però, la fisica classica si comporta diversamente, a causa di quello che John L. Friedman dell'Università del Wisconsin e altri chiamano principio di autoconsistenza o di coerenza intrinseca.

In base a esso, possono manifestarsi localmente solo le configurazioni di materia che sono globalmente autoconsistenti; ciò significa che il mondo all'esterno del laboratorio può porre vincoli fisici alle azioni che esercitiamo all'interno di esso, anche se tutto ciò che stiamo facendo è localmente compatibile con le leggi della fisica.