Ora torniamo alla storia del critico d'arte che viaggia nel tempo; ciò che abbiamo in questo caso è un paradosso di conoscenza (il paradosso del nonno è un paradosso di incoerenza).

Usiamo qui il termine "conoscenza" in un senso esteso, secondo il quale un dipinto, una memoria scientifica, una macchina o un organismo vivente rappresentano tutti conoscenza.

I paradossi di conoscenza violano il principio secondo cui la conoscenza può esistere solo come risultato di processi di risoluzione di problemi, quali l'evoluzione biologica e il pensiero umano.

Sembra che il viaggio nel tempo permetta alla conoscenza di fluire dal futuro al passato e poi viceversa, in un anello autoconsistente, senza che nulla e nessuno debba mai risolvere i problemi corrispondenti.

Ciò che è filosoficamente discutibile non è il fatto che oggetti contenenti conoscenza siano portati nel passato: è l'ottenere qualcosa in cambio di nulla.

La conoscenza richiesta per realizzare gli oggetti non deve evidentemente essere fornita dagli oggetti stessi.