Nel contesto della fisica classica, questa decisione è autocontraddittoria, ma non in quello della meccanica quantistica.

In metà degli universi - chiamiamoli A - una Sonia un poco più vecchia esce dalla macchina del tempo.

Di conseguenza, esattamente come ha deciso di fare, lei non entra il giorno dopo nella macchina del tempo, e da quel momento ogni universo A contiene due versioni di Sonia di età leggermente differente.

Negli altri universi (detti B), nessuno esce dalla macchina del tempo; pertanto Sonia parte e arriva in un universo A dove incontra una versione più giovane di se stessa.

Ancora una volta, può comportarsi come vuole nel passato, e anche fare qualcosa di diverso da ciò che (correttamente) ricorda.

Così l'incontro fra le due Sonie avviene in metà degli universi.

Negli universi A la Sonia più vecchia appare "dal nulla", mentre negli universi B scompare "nel nulla"; ogni universo A contiene allora due Sonie, la più vecchia delle quali proviene da un universo B.

Sonia sparisce da ciascun universo B, essendosi trasferita in un universo A.

Per quanto complicati possano essere i piani di Sonia, secondo la meccanica quantistica gli universi si collegano sempre in modo tale da permetterle di portarli a termine in modo coerente.

Supponiamo che Sonia cerchi di provocare un paradosso viaggiando due volte lungo l'anello.

Vuole riapparire nell'universo da cui è partita e mangiare un piatto di spaghetti in compagnia della versione più giovane di se stessa, anziché mangiare focaccia come ricorda di aver fatto.

Può comportarsi come vuole, e in particolare mangiare ciò che vuole in compagnia della sua controparte più giovane; tuttavia, dato che il multiverso è collegato in maniera differente che non nel precedente paradosso, non può farlo nell'universo originale.

Sonia può mangiare spaghetti con una seconda versione di se stessa solo in un altro universo, mentre in quello di partenza è ancora tutta sola, con la sua focaccia.