L'entrata in scena degli acceleratori.

All 'inizio dello XX secolo, esistevano già degli acceleratori di protoni e d'elettroni. Ma l'energia che si poteva conferire a queste particelle non era abbastanza elevata da produrre della materia al momento della collisione Si ha dovuto aspettare fino alla seconda metà del secolo perché un acceleratore fosse capace di raggiungere l'energianecessaria: accelerando dei protoni grazie a delle forze elettriche e guidandoli per mezzo di potenti blocchi magnetici (elettromagneti) il sincrotrone, il "Bevatrone" di Berkeley negli Stati Uniti, riuscì, nel 1954, a far loro produrre diverse particelle, particolarmente degli anti-protoni ed in seguito degli anti-neutroni.

L'esistenza di queste particelle era stata predetta già dall 'inizio degli anni 30... La pazienza e la perseveranza sono delle qualità indispensabili in questo tipo di ricerca. Ma bisogna poter disporre anche di acceleratori sempre più grandi per poter pro-

Igredire. Le dimensioni dei primi tra questi era dell'ordine di qualche centimetro, poi di qualche decimetro; ben presto si passò ai metri e poi alle decine di metri e con un peso superiore a 1000 tonnellate (il sincro-trone del 1954). Il "piccolo" sincrotrone del CERN, messo in servizio nel 1959, 1~a un diametro di 200 metri, il grande sincrotrone un diametro di 2,2 chilometri ed il futuro LEP, un acceleratore dove gli elettroni accelerati entreranno in collisione con degli anti-elettroni, avrà un diametro di oltre 8 chilometri...

 

 


 

 

 

 

accele.jpg (9474 byte)

Uno dei primi grandi acceleratori del dopo guerra: circa
20 metri di diametro, energia dei protoni accelerati: 3GeV.