La prova attuale del big-bang

Ma se il big bang si verificò effettivamente, dovrebbe essere possibile rintacciare ancora oggi il residuo delle radiazioni elettromagnetiche di quella gigantesca esplosione.

In particolare, 300 mila anni dopo il big bang, quando l'universo era ancora neonato, la sua temperatura si sarebbe abbassata fino a circa 4000 gradi.

Ciò avrebbe reso possibile la formazione degli atomi la palla di fuco opaca dai primi momenti sarebbe diventata via via più trasparente, consentendo all'universo di diventare visibile.

La luce di quell'epoca,che ancora viaggia a causa dell'espansione dell'universo, si sarebbe potuta osservare sotto forma di particolari onde elettromagnetiche.

Si tratta della così detta radiazione di fondo dell'universo teorizzata già nel 1940 dallo stesso Gomow e da un altro fisico Ans Bethe.

L'emissione di fondo dell'universo fu scoperta per caso nel maggio del 1964 quando due ricercatori americani Arno Penzias e Robert Wilson compiendo esperimenti ai laboratori telefonici BELL per la realizzazione di antenne per comunicazioni satellitari captarono interferenze sonore che non si riusciva in alcun modo a spiegare.

In particolare captarono delle strane micro onde della lunghezza d'onda di 3.2 cm che giungevano da ogni parte dell'uiverso.

Sulle prime non riuscirono a capire il fenomeno tanto che qualcuno ipotizzò che si trattasse di interferenze provocate da escrementi di piccioni che avevano fatto il nido sull'antenna, ma poi collegarono la scoperta alla teoria del big bang .

Così con l'aiuto del fisico Robert Dicke dell'università di Princeton che aveva ripreso la teoria di Gamow e Bethe perfezionandola, si capì finalmente che doveva trattarsi proprio della fatidica radiazione di fondo chiamata anche radiazione fossile prevista dalla teoria del big bang.