SOLUZIONIdicembre.gif (2694 byte)SOLUZIONI

2000

1
Nel triangolo ABC si congiunga un punto interno O con i vertici B e C. Dimostrare che OB + OC < AB + AC.


LE PROPOSTE DEI LETTORI

1)

Gentile Professor Scoleri,
sono un giovane ingegnere con la passione per gli enigmi matematici ...  (omissis) ... Da qualche mese sto arrovellandomi su un rompicapo algebrico, su cui mi sono imbattuto leggendo, su uno dei miei libri di giochi matemetici, un interessante articolo riguardo le proprietà di quelli che vengono considerati i cinque numeri fondamentali della Matematica, ovvero "0", "1", "pi greca", "e" ed "i". Il quesito è molto semplice, e credo sia anche abbastanza "vecchio": è più grande "e" elevato a "pi greca" o "pi greca" elevato ad "e"?. Il libro diceva, testualmente: "vi sono molti modi per rispondere a questa domanda, senza eseguire calcoli numerici; alcuni, però, sono molto più semplici ed eleganti di altri".
Io ci ho provato in tutti i modi, ma non sono riuscito a venire a capo di nulla. O meglio, conosco la risposta (ho usato la calcolatrice), ma non so giustificarla attraverso un'argomentazione logico-algebrica ... (omissis).


Fabrizio Faraone


  2)

Abbiamo 12 palline indistinguibili per forma e colore; una sola di queste è più leggera delle altre. Avendo a disposizione una bilancia a due piatti, si chiede se è possibile individuare la pallina più leggera delle altre, con solamente due operazioni di pesatura.

Angelo Toma


IL PROBLEMA DEL MESE


La soluzione di Luca Terreni


La soluzione di Andrea Bortolotti


La soluzione di Maurizio Castellan

Essendo O interno, la retta OB incontra i lati del triangolo ABC in due punti distinti: il punto B e il punto D. Il punto D deve cadere necessariamente all'interno del lato AC, altrimenti i punti D ed O apparterrebbero o al lato AB o al lato BC; e questo è assurdo perché O è interno. Si formano così i due triangoli OCD e ABD per i quali valgono le due disuguaglianze triangolari:

OC < OD + CD e BD < AB + AD dalle quali segue:


OB + OC < OB + OD + CD = BD + CD < AB + AD + CD = AB + AC


C.D.D.


La soluzione di Rocco Lupoi

Si tracci da O una retta in modo da determinare due punti R ed S su AB e AC rispettivamente. Per il fatto che in un triangolo un lato e' minore della somma degli altri due, si ha RO+RB>OB e SO+SC>OC. Ma, per lo stesso motivo, AR+AS>RS. Essendo RS=RO+OS, sommando le tre diseguaglianze indicate, si ottiene quanto voluto.


La soluzione proposta da Matteo Tognela (che, vista l'originalità, sottopongo ad un dibattito tra i lettori)

T=triangolo ABC
E1=ellisse con fuochi B,C passante per A
E2=ellisse con fuochi B,C passante per O

T è incluso in E1 *
Suppongo per assurdo che OB + OC >= AB + AC
E1 è incluso in E2, quindi T è incluso in E2
O è punto interno di T, e quindi di E2, ma O non è
punto interno di E2 per costruzione.
Assurdo, implica tesi

* Discende dalla convessità dell'ellisse E1, siccome asse focale e punto A appartengono all'ellisse.


La soluzione di Sergio Natale

Nel triangolo ABC prolungo BO fino ad incontrare in D il lato AC. Posso scrivere, con riferimento al triangolo ABD:
AB+AD > DB
Aggiungo ad entrambi i membri DC:
AB+AD+DC > DB+DC
AB+AC > DB+DC   (*)
Considero ora il triangolo DOC:
DC+OD > OC
Aggiungo OB ad entrambi i membri:
DC+OD+OB > OC+OB
DC+DB > OC+OB
Dalla (*) ottengo:
AB+AC > OC+OB
CVD


La soluzione proposta da Francesco Daddi (analoga a quella proposta da Matteo Tognela; sottopongo, quindi,  anche questa soluzione al dibattito tra i lettori)

Considero l`ellisse di fuochi i punti A e B (vertici del triangolo)
passante per il punto O interno al triangolo.
L`ellisse e` il luogo geometrico costituito dai punti che hanno somma
delle distanze da 2 punti fissi (i fuochi) eguale a costante;
in questo caso il punto C (l`altro vertice) sta fuori da questo ellisse
perche` se per assurdo fosse interno avrei che O sarebbe punto esterno al
triangolo . Quindi C appartiene ad un`altra ellisse che ha sempre i
fuochi nei punti A e B e che contiene strettamente l`altra prima
descritta.Questo implica che AC + BC > OA + OB.


La soluzione di Gennaro Cangiano (basata sul calcolo vettoriale)


La soluzione di Francesca Bambi (analoga a quelle proposte da Matteo Tognela e Francesco Daddi; sottopongo, anche questa soluzione al dibattito tra i lettori)


La soluzione di Angelo Toma

toma.jpg (4235 byte)BO+OM<AB+AM; OC<OM+MC (per le disuguaglianze triangolari); sommando membro a membro si ha: BO+OM+OC<AB+AM+OM+MC; sottraendo OM ad entrambi i membri e ponendo AM+MC=AC si avrà: BO+OC<AB+AC.

 

 

 

 


La soluzione di Luigi Bernardini


LE PROPOSTE DEI LETTORI


La proposta di Fabrizio Faraone

La soluzione di Sergio Natale

Confronto i logaritmi di e^Pi e Pi^e:
ln(e^Pi) ; ln(Pi^e)
Pi.lne ; e.lnPi
lne/e ; lnPi/Pi
Posso fare lo studio della funzione f(x)= lnx/x
La funzione si annulla per x=1 e tende a zero per x tendente a +infinito.
Inoltre noto che essa presenta un max per x=e, che vale lne/e.
infatti la derivata prima f'(x)=(1-lnx)/x=0 per x=e mentre f''(e)<0.
Quindi lne/e > lnPi/Pi
Pi lne > e.lnPi
lne^Pi > ln(Pi^e)
e^Pi > Pi^e

La soluzione di Angelo Toma

e^p > p ^e p > e * ln p p /e > ln p ; ponendo p /e = x si ha: x > ln(x*e); da cui:

x > ln x + ln e x > ln x + 1.

Quest’ultima proposizione (diseq. trascendente) è vera per ogni x diverso da 1, tenendo conto delle due funzioni:

y = x e y = ln x +1.

In definitiva si ha: e^p > p ^e.

La soluzione di Luigi Bernardini

Risulta  p ^e < e^p

Consideriamo la funzione y = x^e / e^x per x > 0

Per x = e risulta y(e) = 1 ; y'(e) = 0 ; y"(e) = -1/e < 0

Poiché la derivata prima della funzione non si annulla per nessun altro valore di x > 0, la funzione ha il suo massimo assoluto (=1) per x=e.

Per qualsiasi altro valore di x, in particolare per x = p , la funzione assume un valore inferiore a 1 e quindi  p ^e < e^p .

La soluzione di Rocco Lupoi

f(x)=(e+x)^e - e^(e+x), definita per x > -e. Si ha f(0)=0.

Calcoliamone le derivate e i valori di queste in x=0:

f '(x)=e(e+x)^(e-1)-e^(e+x), f '(0)=e e^(e-1) - e^e = 0.

f ''(x)=(e-1)e(e+x)^(e-2)-e^(e+x), f ''(0)=(e-1)e e^(e-2)-e^e < 0.

f '''(x)=(e-2)(e-1)e(e+x)^(e-3)-e^(e+x) ), f '''(0)=(e-2)(e-1)e e^(e-3)-e^e <0

f ''''(x)=(e-3)(e-2)(e-1)e(e+x)^(e-1)-e^(e+x) < 0 per ogni x, poiche' 2<e<3.

Da quest'ultima segue che:

f'''(x) < f'''(0) < 0, per x > 0,

f''(x) < f''( 0) < 0, per x > 0,

f'(x) < f'(0) = 0, per x > 0,

f(x) < f(0) = 0, per x > 0.

Pertanto per x=Pi-e > 0, si ha f(Pi-e)=Pi^e - e^Pi < 0.


La proposta di Angelo Toma

La soluzione di Matteo Tognela

Per quanto riguarda il problema delle pesate, conoscevo la versione con tre pesate, senza sapere a priori se la pallina diversa fosse più pesante o leggera.
Nel caso in questione, la prima pesata non può escludere più di 3 palline, arrotondate a 2 per parità. Quindi ho come prime pesate possibili 6 e 6 o 5 e 5;entrambe non portano a nulla, in quanto devo ricondurmi a fare l'ultima pesata considerando gruppetti di non più di 3 palline.

La soluzione di Gennaro Cangiano

Trovo che la soluzione la si ottiene con tre pesate, mentre con due è possibile individuare la pallina leggera con una media di 1 su 3.
Infatti se si divide il mucchio in due ciascuno composto da 6 palline e si pongono sui piatti, si individuerà il mucchio più leggero; questo con la prima pesata.
Questo mucchio lo si divide ancora in due da 3 ciascuno, posti sui piatti si troverà il mucchio più leggero; questo con la seconda pesata. A questo punto si va alla terza pesata mettendo una pallina su un piatto ed un'altra sull'altro, lasciando da parte una. E’ consequenziale trovare la pallina leggera. Fermandoci alla seconda pesata invece si sa solo quale mucchio di tre ha la pallina leggera, quindi ora in media si avrà 1 possibilità su tre di indovinare.

La soluzione di Luigi Bernardini

Per individuare con sicurezza la pallina più leggera occorrono 3 pesate, effettuate come segue:

  1. Si pongono, a caso, 6 palline su ciascuno dei piatti, e si scarta il gruppo più pesante
  2. Si pongono, a caso, i due gruppi da 3 del gruppo rimasto su ciascuno dei due piatti, e si scarta quello più pesante
  3. Si prendono a caso due palline della terna rimasta e si pongono una per piatto.
    Se la bilancia si squilibra è evidente quale è la pallina più leggera.
    Se la bilancia resta in equilibrio la pallina più leggera è quella che non è sulla bilancia.

Si dimostra facilmente che, operando con criteri analoghi, 3 pesate sono sufficienti anche nel caso di un numero di palline N compreso tra 8 e 15.
In generale, k pesate (al massimo) sono richieste per individuare la pallina più leggera in un gruppo comprendente da 2^k a 2^(k+1)-1 palline.


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