La parola manga significa, come potete vedere dall’ideogramma qui sopra, "immagine in movimento" e da molti decenni è il termine giapponese che contraddistingue questo tipo di produzione.
Il primo manga risale al 1815, creato dal grande artista Hokusai Katsushika, autore della serie di caricature Hokusai Manga. Il fumetto giapponese moderno si rifà però alle strisce e ai disegni umoristici d’origine occidentale delle riviste per stranieri in Giappone.
Oggi in Italia il mercato dei manga è vivace, anche per il loro stretto rapporto con gli OAV, Original Anime Video, o anime, come in Giappone si definiscono i cartoni animati seriali.
Ma qual è la differenza tra un fumetto orientale ed uno occidentale?
La grande differenza è che i fumetti nipponici si leggono… al contrario! Ovviamente, detta così, la cosa risulta alquanto strana; in realtà si tratta esclusivamente di un fatto legato alla cultura e alla tradizione nipponica che è rimasto fino ad oggi inalterato.
Nel Paese del Sol Levante, infatti, la scrittura procede da destra verso sinistra per cui i libri, i quotidiani e le riviste pubblicate si leggono in questo senso: osservando la copertina di una pubblicazione nipponica, infatti, ci si trova con la rilegatura sulla destra e le pagine " libere" a sinistra. La stessa cosa avviene per i fumetti.
Il senso di lettura non è né stravolto, né incomprensibile: le vignette si leggono da destra verso sinistra, proprio come se aveste aperto l’albo davanti ad uno specchio; e quando passate alla fila di vignette inferiore, si riprende da destra a sinistra; da notare inoltre che anche i balloon (i dialoghi dei personaggi) si leggono sempre da destra a sinistra!


MAIN