LA SCOPERTA DEL GENOMA

"È una centrale pietra miliare" della storia scientifica, ha dichiarato il presidente della Celera Craig Venter che dirige le ricerche e oggi ha spiegato al Congresso come ha ricostruito con i collaboratori la sequenza di lettere del 'testò del Dna. "È un passo importante", ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Joe Lockhart ricordando che più volte il presidente Bill Clinton in passato ha definito la ricerca sul genoma umano "il più eccitante sviluppo scientifico dei nostri tempi". Per poter dare un senso al lavoro fatto, Celera deve ordinare ora la sequenza di circa tre miliardi di lettere in una mappa organica in cui siano organizzate in paragrafi e capitoli, nei circa 80.000 geni cioè che sono le unità di base del Dna. Ci vorrà qualche settimana, ha anticipato Venter, chiarendo che il lavoro di mappatura verrà fatto attraverso l'analisi e la fusione di cinque diversi profili di Dna individuale, tratti da cinque individui diversi per struttura fisica e psicologica. Solo allora l'azienda divulgherà, sperando di affermarsi al primo posto delle imprese biotecnologiche, anche in borsa, dove gli investitori l'hanno già premiata. Le prospettive legate a questo settore sono enormi se si considera che anche altre aziende produttrici di farmaci o materiali e strumentazioni mediche potranno crescere, proponendo terapie basate sulle conoscenze del Dna umano e mirate alla cura dell'individuo, tenendo conto di altre patologie e di come il suo organismo reagisce o non reagisce a stimoli e medicamenti. Se società come Incyte, Genome Therapeutics e Human Genome Sciences hanno subito guadagnato quota in borsa, anche i grandi gruppi farmaceutici hanno risentito favorevolmente dell'effetto scatenato dall'annuncio Celera. Fra non molti anni, concordano gli esperti, ciascuno di noi avrà una carta magnetica simile a quella del bancomat su cui è registrata la mappa del proprio Dna e in base a questa i medici potranno studiare cure personali. Per esempio, di recente ricercatori di alcuni laboratori britannici hanno definito la mappa del genoma di uno dei bacilli della meningite, aprendo la via a un nuovo tipo di vaccino che, in prospettiva, potrebbe avere caratteristiche tagliate sull'individuo di cui intanto si potrà studiare il profilo genetico. Gli scettici ribadiscono il fatto che il gene può forse indicare una predisposizione a una malattia, ma ancora non si sa se manipolandolo si ottiene sempre una guarigione e soprattutto non si conoscono le eventuali ricadute sui discendenti. C'è poi un altro aspetto su cui gli scienziati dovranno lavorare molto: è rarissimo che una malattia genetica sia determinata da un solo gene (solitamente sopravvengono per il difetto di diversi geni) ed è anche raro che in quel caso, le terapie geniche finora sperimentate siano veramente efficaci. Molta strada insomma c'è ancora da fare su questo fronte.        Pagina 5

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