Aristarco di Samo
Aristarco di Samo
Il primo modello
eliocentrico
Aristarco di
Samo nacque intorno al 310 a.C e morì intorno al 230. Astronomo e matematico greco aveva
proposto, nel III secolo a.C, un modello dell'Universo totalmente diverso da quello di
Eudosso e Tolomeo, ma precorrendo di quasi due millenni Copernico.
Aristarco affermò che il sole è fermo al centro dell'Universo e i pianeti gli
girano attorno con moto circolari. Con questa ipotesi i movimenti dei corpi celesti
diventano più semplici, pur di supporre anche che la Terra, oltre a ruotare intorno al
Sole, ruoti anche intorno al proprio asse; inoltre suggerì che la distanza tra la Terra e
le stelle fisse fossero tanto grande da risultare proporzionale alla differenza fra il
diametro di una granello si sabbia e quello della terra stessa.
Da questo modello si ottiene che:
1. Il moto diurno di rotazione delle stelle fisse e di tutti gli altri corpi celesti è
apparente, dovuto alla rotazione diurna della Terra attorno al proprio asse;
2. la variazione stagionale dell'altezza del Sole è dovuta a un'inclinazione dell'asse
terreste che non è perfettamente perpendicolare al piano dell'orbita compiuta intorno al
sole;
3. il moto retrogrado è una conseguenza della differente velocità di rotazione dei vari
pianeti rispetto a quello della Terra.
La teoria eliocentrica di Aristarco può essere riassunta così da Archimede: " La
sua ipotesi è che le stelle fisse e il Sole rimangono immobili, che la Terra giri intorno
al Sole seguendo la circonferenza di un cerchio,e che il Sole giaccia nel centro di tale
orbita"; però questa ipotesi rimase isolata nel mondo antico, in quanto
soggetta a molte obiezioni a partire dai sistemi filosofici, i quali ponevano la
Terra immobile al centro dell'Universo.
Le ipotesi sulle
distanze degli astri
Nell'opera "Sulle grandezze e
distanze del Sole e della Luna", Aristarco tratta alcune ipotesi che sono
dei veri postulati.
Tra i più importanti ricordiamo:
a) la Luna riceve la sua luce dal Sole;
b) la Terra è come un punto e centro della sfera in cui si muove la Luna;
c) quando la Luna appare divisa in due parti uguali il cerchio massimo che divide la parte
illuminata è nella direzione dei nostri occhi, cioè quando ci appare a mezza Luna;
d) quando la Luna appare divisa in due parti uguali la sua distanza dal Sole è
minore di un quadrante per un trentesimo di quadrante;
e) la larghezza dell'ombra della terra risulta di due lune.
Prima di affrontare i calcoli, Aristarco riassume quali saranno i risultati che otterrà
con le ipotesi stabilite:
1) la distanza del Sole dalla Terra supera di diciotto volte, ma è minore di venti volte
quella della Luna dalla Terra. 18<ST/LT<20.
2) il diametro del Sole, ha rapporto rispetto a quello della Terra, maggiore di 19/3 e
minore di 43/6. Utilizzando le misure odierne, secondo le quali l'angolo Luna-Terra-Sole
è di 89.846°, col metodo di Aristarco si raggiunge questo risultato:
ST/TL< 389.61; mentre il valore esatto è di 389.308.
Figura 1 distanza Sole-Terra-Luna
Bibliografia essenziale:
. www.netsys.it/itis.alessandrini/infinito/aristarc.htm
. www. netsy.it/itis.alessandrini/aleprize/logos.html
.Fisica 1 autori M.E Bergamaschini, P.Marazzini, L. Mazzoni; editore Carlo Signorelli.
di Alessia Gallazzi
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