Riproduzione del modello per lEpiciclo di Venere di Sebastian Munster (1488-1552). Con aux Epicycli e Oppositum augis sono indicati il punto dellorbita di Venere più vicino e il punto più lontano rispetto alla Terra. Ruotando opportunamente il disco interno rispetto a quello esterno si poteva individuare la posizione di Venere sullepiciclo corrispondente a una prefissata data. Lillustrazione al centro della figura ricorda che il destino astrologico dei nati sotto il segno di Venere era quello di svolgere attività mercantili portatrici di ricchezze. Questa fusione di contenuti astronomici e astrologici sta a testimoniare la storicità delle teorie scientifiche, in qualche misura sempre radicate nella cultura e nella storia dellepoca in cui vengono prodotte. |
I MODELLI GEOCENTRICI Il moto dei pianeti poneva in crisi lipotesi del moto circolare dei corpi
celesti, e con ciò la visione del cielo come luogo della perfezione (espressa dal moto
circolare) e dellimmutabilità. Il problema di Platone Nel IV secolo a.C., il filosofo Platone, alla ricerca di una soluzione che salvasse lipotesi del moto circolare, pose ai suoi allievi il seguente problema: "Le stelle, rappresentando oggetti eterni, divini e immutabili, si muovono con velocità uniforme intorno alla Terra, come noi possiamo constatare, e descrivono la più regolare e perfetta di tutte le traiettorie, quella della circonferenza senza fine. Ma alcuni oggetti celesti, i pianeti, vagano attraverso il cielo e seguono cammini complessi, con inclusione anche di moti retrogradi. Tuttavia, essendo corpi celesti, anchessi devono muoversi in maniera conforme al loro rango elevato: i loro moti devono derivare da qualche combinazione di cerchi perfetti, dal momento che non descrivono esattamente cerchi perfetti. Quali sono le combinazioni di moti circolari con velocità uniforme che possono spiegare questo comportamento così particolare in un insieme coerente di moti regolari nel cielo?" Progetto Fisica, 2, Zanichelli, Bologna 1986, pag. 13 Il tentativo di rispondere a questo tipo di domanda fece sorgere diversi modelli, detti modelli geocentrici, perché avevano in comune lipotesi che la Terra, concepita come sfera, fosse al centro dellUniverso. Il modello di Eudosso Nel modello di Eudosso (IV secolo a.C.) i corpi celesti stanno su sfere
concentriche rispetto alla Terra, che è considerata immobile al centro
dellUniverso. La sfera più esterna è quella delle stelle fisse e si muove di moto
circolare uniforme. Gli altri corpi celesti sono localizzati su 7 gruppi di sfere (sfere
omocentriche): 3 per il Sole, 3 per la Luna, 4 per ciascuno dei cinque pianeti, per un
totale di 27 sfere. Il modello di Tolomeo Nel II secolo a.C. fu formulato un secondo modello ad opera di Tolomeo di
Alessandria (sistema tolemaico). Esso rimase il modello universalmente accettato fino alla
rivoluzione copernicana. " noi desideriamo trovare le cose che appaiono evidenti e inconfutabili traendole dalle osservazioni antiche nonché da quelle da noi effettuate, e mediante dimostrazioni geometriche desideriamo utilizzare le conseguenze di queste concezioni. Inoltre, la nostra opinione è che i cieli sono sferici e che si muovono in maniera sferica; che la terra, per quanto riguarda la forma, è sensibilmente sferica ; per ciò che riguarda la sua posizione, è posta nel giusto mezzo dei cieli, a guisa di centro geometrico; per ciò che riguarda le dimensioni e la distanza, la terra è come un punto rispetto alla sfera delle stelle fisse, e non è animata da alcun moto locale." Progetto Fisica, 2, Zanichelli, Bologna 1986, pag. 21 Nel modello di Tolomeo si mantiene la successione delle sfere
collegate a ciascun astro, ma ciascuna ruota indipendente dalle altre. |
di Federica Albé
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