Nuova
interpretazione delle affermazioni
"scientifiche" della Chiesa
Galileo teorizza la demarcazione tra proposizioni scientifiche e
proposizioni di fede reclamando lautonomia delle conoscenze scientifiche, le quali
si provano e si valutano per mezzo di quella macchina costituita dalle regole del metodo
sperimentale; ma, daltro canto, questa autonomia delle scienze dalle Sacre Scritture
trova la sua giustificazione nel principio secondo cui <<lintenzione dello
Spirito Santo essere dinsegnarci come si vadia al cielo, e non come vadia al
cielo>>.
Galileo afferma come <<non solamente gli autori delle Sacre Scritture non abbiano
preteso di insegnarci le costituzioni e movimenti de cieli e delle stelle, e loro
figure, grandezze e distanze, ma che a bello studio, benchè tutte queste cose fossero a
loro notissime, se ne sieno astenuti.
Di conseguenza, non essendo ufficio della Scrittura quello di determinare<<le
costituzioni e movimenti de cieli e delle stelle>>, Galileo scrive: <<mi
par che nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalle autorità di
luoghi delle scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni
necessarie>>.
Ecco, dunque, reclamata lautonomia della scienza rispetto alle scritture.
Ora, però, se le scritture non sono un trattato di astronomia, qual è mai il loro scopo?
Le proposizioni de fide riguardano la nostra salvezza, ed esse sono <<decreti
di assoluta ed inviolabile verità>>.
La Scrittura, in altri termini è un messaggio di salvezza che lascia intatta
lautonomia dellindagine scientifica.
Storia della filosofia editrice la scuola
di Giovanni Fantinati e Matteo Luoni
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