Collabrazione di Fermi al MED
 scienziati famosi in tutto il mondo
(Bohr, Weisskopf, Fermi, Wigner, von Neumann, Frisch, Teller, Segrè, Chadwick, Fuchs e
altri ancora) alla ricera sperimetale per la costruzione della bomba atomica.
scienziati famosi in tutto il mondo
(Bohr, Weisskopf, Fermi, Wigner, von Neumann, Frisch, Teller, Segrè, Chadwick, Fuchs e
altri ancora) alla ricera sperimetale per la costruzione della bomba atomica.Per soddisfare queste condizioni si fece ricorso all'uranio 235
(prodotto a Oak Ridge ed Hanford), poiché il suo nucleo è facilmente scindibile con
neutroni "lenti", dal momento che la "sezione d'urto", cioè la
possibilità di dividere il nucleo, risulta, in prima approssimazione, inversamente
proporzionale alla velocità dei neutroni. L'uranio 238 invece, pur presente in maggiori
quantità, non è "fissile", ma "fertile": vale a dire che
"cattura" un neutrone per diventare, con una successiva e immediata
trasformazione, un elemento fissile (il plutonio 239, non presente infatti in natura). Per
rallentare i neutroni venne impiegato un elemento "moderatore", capace di
generare nell'urto una riduzione di velocità senza perdite o assorbimento: ad esempio
l'acqua, ma anche la grafite, una forma naturale del carbonio. Infine, per regolare
l'attività di un reattore nucleare, si ricorre a barre di controllo mobili all'interno
del reattore, e costituite da sostanze in grado di assorbire fortemente i neutroni e
rallentare, fino a fermarlo, il processo di reazione a catena.
In base agli studi effettuati, 
 presieduto da James Byrnes e
coadiuvato da un sotto-comitato scientifico composto dai tre premi Nobel Arthur Compton,
Enrico Fermi, Ernest Lawrence e dal
responsabile del Centro per la produzione della bomba di Los Alamos, Robert Oppenheimer, per decidere se effettuare una dimostrazione preventiva
oppure il diretto impiego militare per accelerare la conclusione della guerra. La
decisione cadde tragicamente su quest'ultima ipotesi, nonostante che a sostegno della
prima si fossero pronunciati Leo Szilard e i principali scienziati di Chicago con il loro
presidente e Premio Nobel James Franck, auspicando una dimostrazione in zona disabitata
dinanzi a rappresentanti delle Nazioni Unite. Il 16 luglio 1945 si verificò la prima
esplosione nucleare della storia ad Alamogordo, nel deserto del New Mexico (Trinty Test). Gli effetti furono terrificanti, al di là di ogni
previsione: la reazione a catena non frenata generò una luce piú intensa di quella
solare e un vento tempestoso e travolgente seguíto da un tuono possente tale da evocare
ai testimoni, situati a 15 km di distanza, una vera apocalisse. Alla fine, sul luogo
dell'esplosione rimase un profondo cratere. Questa esperienza non serví d'ammonimento e
non valse a impedire, meno di un mese dopo, due vergognosi e immani eccidi destinati a
sconvolgere il mondo.
 presieduto da James Byrnes e
coadiuvato da un sotto-comitato scientifico composto dai tre premi Nobel Arthur Compton,
Enrico Fermi, Ernest Lawrence e dal
responsabile del Centro per la produzione della bomba di Los Alamos, Robert Oppenheimer, per decidere se effettuare una dimostrazione preventiva
oppure il diretto impiego militare per accelerare la conclusione della guerra. La
decisione cadde tragicamente su quest'ultima ipotesi, nonostante che a sostegno della
prima si fossero pronunciati Leo Szilard e i principali scienziati di Chicago con il loro
presidente e Premio Nobel James Franck, auspicando una dimostrazione in zona disabitata
dinanzi a rappresentanti delle Nazioni Unite. Il 16 luglio 1945 si verificò la prima
esplosione nucleare della storia ad Alamogordo, nel deserto del New Mexico (Trinty Test). Gli effetti furono terrificanti, al di là di ogni
previsione: la reazione a catena non frenata generò una luce piú intensa di quella
solare e un vento tempestoso e travolgente seguíto da un tuono possente tale da evocare
ai testimoni, situati a 15 km di distanza, una vera apocalisse. Alla fine, sul luogo
dell'esplosione rimase un profondo cratere. Questa esperienza non serví d'ammonimento e
non valse a impedire, meno di un mese dopo, due vergognosi e immani eccidi destinati a
sconvolgere il mondo. 
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